Guasti al sistema antinquinamento CITROËN: un nuovo caso Dieselgate ?

LTF Consulting e Altroconsumo chiedono all’Antitrust di aprire un’indagine per pratica commerciale scorretta e risarcire i consumatori coinvolti.

13.12.2022

Il fatto

Tra luglio e settembre 2022, moltissimi proprietari di vetture Citroën diesel immatricolate dopo il 2015,– specialmente Citroën C4, modelli Cactus, Aircross e Picasso, Citroën C3, modelli HDI, Gol e Aircross – hanno riscontrato il malfunzionamento del sistema di antinquinamento, che segnala al conducente o il raggiungimento solo apparente del livello di riserva dell’AdBlue oppure un guasto generico del sistema, con conseguente accensione sul quadro della spia AdBlueâ/urea, l’indicazione dell’autonomia residua prima del blocco motore, e la richiesta di intervento in assistenza.

Stando alle segnalazioni, l’avaria deriverebbe da un difetto di progettazione e/o fabbricazione del serbatoio del sistema antinquinamento Selective Catalytic Reduction (c.d. SCR) ovvero in parte della pompa di iniezione dell’additivo AdBlue o finanche delle centraline di regolazione.

La casa madre, informata dell’avaria, ha escluso l’esistenza di vizi e quindi la copertura in garanzia dell’intervento di assistenza di un malfunzionamento che non viene negato, con costi oscillanti dagli 800 ai 1.200 euro.

L’ipotesi di pratica commerciale scorretta ingannevole e aggressiva

 Dalla serialità, contestualità e analogia delle segnalazioni di avaria, i tecnici di Altroconsumo e di LTF Consulting presumono l’esistenza a monte di un difetto originario di fabbricazione e/o progettazione del sistema antiinquinamento –di una o tutte le sue componenti: serbatoio, pompa di iniezione o centraline di regolazione) –, il quale difetto, qualora conosciuto e taciuto oppure in ogni caso conoscibile con la diligenza professionale esigibile da un’azienda leader del settore, sarebbe idoneo a configurare una pratica commerciale scorretta.    

« Le informazioni, specie con finalità commerciale, fornite da Citroën  – dichiara l’Avv. Gualdieri (founder) – sulle caratteristiche, sulle finalità e sulle modalità di funzionamento del sistema di antinquinamento, rivestono nel mercato automobilistico, prima e dopo l’acquisto, carattere fondamentale per l’acquirente, perché attengono a un elemento della vettura, quello dei sistemi di prevenzione e limitazione delle emissioni, percepito dall’utenza come essenziale in grado di orientare sensibilmente la condotta consumeristica. È il portato della nota vicenda Dieselgate che ha posto un riflettore sull’industria di settore ».

Si tratta di un sistema, quello c.d. SCR, che, potendo finanche bloccare il motore, incide sensibilmente sull’utilizzo legittimo e in sicurezza del veicolo, e che impatta chiaramente sulla scelta di acquisto e sulle abitudini di consumo, sia con riferimento all’acquisto stesso, sia e soprattutto alle successive attività di manutenzione, specie di quelle in garanzia.

Inoltre, la potenziale omissione informativa sul difetto del sistema SCR, collegandosi all’esclusione della garanzia per vizio occulto, avrebbe indotto indebitamente i consumatori asostituire a loro spese la componente difettosa proprio dalla casa madre, la quale avrebbe allora rappresento in modo artificioso la riconducibilità all’usura o al fortuito dell’avaria, e non già alla presenza di un’imperfezione materiale della componente, proprio per escludere la garanzia e ottenere un vantaggio economico dalla pratica.

Sottolinea il founder Gualdieri « come si desume dalle segnalazioni quantomeno da gennaio 2019, se la tesi del difetto di fabbrica fosse come ragionevole avvalorata, la casa madre e il distributore in Italia avrebbero impartito ai centri di riparazione della rete Citroën istruzioni sulle cause del malfunzionamento finalizzate a occultare il difetto e a formulare strategie commerciali volte a far acquistare il prodotto sostitutivo dalla medesima casa madre, e non alterare la fedeltà del cliente al marchio ». Sotto altro profilo, negando il collegamento tra avaria e difetto, Citroën avrebbe illegittimamente rifiutato l’operatività della garanzia e della gratuita assistenza tecnica.

La tutela legale

Le pratiche commerciali scorrette (ingannevoli e/o aggressive) costituiscono forme di illecito consumeristico e fonte di responsabilità civile dell’autore ai sensi dell’art. 2043 c.c. e dell’obbligazione di risarcimento del danno causato all’utenza.

Lo Studio LTF e Altroconsumo hanno segnalato la questione all’Autorità Garante per la concorrenza e del mercato perché si provveda all’apertura di un’istruttoria finalizzata ad accertare la sussistenza della pratica a danno degli utenti coinvolti, chiedendone anche in via cautelare che ne sia disposta la immediata cessazione e che siano adottate idonee misure di contrasto, quali il riconoscimento immediato da parte di Citroën del diritto dei consumatori alla prestazione di garanzia legale e/o convenzionale.

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